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L'importanza del volo

S. Mainardi

Il volo è un’acquisizione talmente rivoluzionaria per gli uccelli che tutte le caratteristiche sono in relazione con la capacità di volare. Il loro essere si è evoluto a questo scopo.

Per citare alcuni adattamenti:

- la muscolatura della regione pettorale è formata da un muscolo pettorale maggiore, responsabile dell’abbassamento dell’ala durante il volo attivo e da uno strato muscolare più sottile, il muscolo sopracoracoideo, responsabile dell’alzata dell’ala;

- lo scheletro degli uccelli si è adattato alle esigenze del volo: leggero, tuttavia molto resistente a torsioni, trazione e pressione;

- la presenza di una carena rappresenta la superficie di inserzione dei muscoli che permettono il volo;

- la gabbia toracica mobile permette ai sacchi aerei in comunicazione con i polmoni di dilatarsi o contrarsi;

- parte fondamentale e caratteristica degli uccelli, per l’attuazione del volo, è la penna, struttura cornea complessa evolutasi dalla squama cornea e vantaggiosa rispetto a questa perché molto leggera.

Cosa comporta quindi per un pappagallo avere le remiganti recise perdendo la capacità parziale di volare?
(dico parziale perché anche con le prime remiganti tagliate un pappagallo è comunque in grado di planare o di percorrere alcuni metri benché con un pericoloso controllo ridotto delle distanze, movimenti e atterraggi).

Un pullus ha una muscolatura pettorale poco sviluppata quando nasce che acquisisce spessore durante i primi mesi o il primo anno di vita, attraverso l’esercizio, il battito delle ali sul posto, i primi voli e le sperimentazioni. Anche l’equilibrio, il senso delle distanze, la consapevolezza corporale, dimensionale, si sviluppano durante tale importantissimo periodo di apprendimento.

Cosa comporta quindi per un pappagallo avere le remiganti recise appena il piumaggio consente il taglio dopo i primi mesi di vita?

Le penne, parte fondamentale della “macchina volante”, hanno anche funzioni comunicative tra gli individui e funzioni di tipo percettivo: alla base della penna si trovano degli elementi sensoriali che sono in grado di valutare esattamente la posizione della penna stessa. Sono usate per la produzione di espressioni sonore “strumentali” in alcune specie (ES: Eclectus roratus); hanno funzione isolante e per la loro struttura delicata le penne necessitano di cure costanti definite “pulizia personale”. Molte energie e molto tempo sono impiegati per riordinare le singole parti del corpo che sono sistematicamente lavorate con il becco. La penna infatti viene “ristrutturata” per ottenere la massima efficienza nel volo e nelle funzioni termostatiche.

Inoltre la cura reciproca delle penne tra due individui, in particolar modo, nella regione della testa ha un’importante valenza sociale.

Che cosa comporta quindi per un pappagallo avere le remiganti recise a livello sociale, di risparmio energetico, e di sensazione corporale?

L’istinto di volare per un pappagallo è fortissimo, è un comportamento innato in caso di pericolo ed essendo preda anche i pappagalli nelle nostre case rimangono in allerta.

Che cosa comporta per un pappagallo avere le remiganti recise nel momento in cui istintivamente spicca il volo in una situazione di allarme?

C’è da rendersi conto che la gestione di un pappagallo, giacché essere volante, può essere complessa, ci sono molti accorgimenti da mantenere, come molti posatoi in posti non pericolosi della casa, le zanzariere abbassate se le finestre sono aperte o degli adesivi alle finestre se queste sono chiuse per evidenziare che quello spazio trasparente non è vuoto. Si possono utilizzare delle belle voliere esterne anche in rete mobile per permettergli nella bella stagione di fase bagni di sole, di stare all’aria aperta con molti stimoli naturali e proteggendolo da pericoli che non conosce. Anche educarlo a entrare all’interno di un trasportino o a volare alla mano può essere di fondamentale aiuto nel caso ci fosse un imprevisto. Una gestione forse impegnativa quando l’animale vola, ma ne vale la pena… soprattutto nel rispetto delle caratteristiche dell’animale con cui vogliamo condividere casa e vita.

Ci sono molti animali che non volano, perché scegliere un pappagallo, un uccello, per poi togliergli la possibilità di volare?

Spesso si giustifica questa pratica in nome della sicurezza stessa dell’animale, comprensibile… o forse basterebbero degli accorgimenti differenti, se volasse, e altrettanto funzionali alla sua sicurezza.

Vorrei inoltre aggiungere che i comportamenti naturali in caso di pericolo sono, sintetizzando, la fuga o l’aggressione e se la fuga (in animali con la riduzione delle remiganti) non è possibile, per ovvii motivi, la strategia adottata sarà quella dell’aggressione aumentando un comportamento difficilmente gestibile e risolvibile. Il mio intento non è certo quello di incoraggiare il volo libero esterno, pieno di mille insidie, ma di valutare un setting dell’ambiente interno in cui alloggia l’animale che permetta una convivenza naturale, stimolante e in sicurezza.

Un fattore però che voglio rilevare è l’importanza di concedere a questi animali il miglior sviluppo psico-fisico possibile almeno nelle fasi di apprendimento del volo e di stabilizzazione dell’equilibrio, cioè nei primi mesi (per pappagalli di piccole dimensioni) fino a quasi un anno (per grandi dimensioni). Tagliare alcune remiganti di per se non provoca dolore ma c'è da mettere in conto che per farlo il pappagallo va contenuto perchè rimanga fermo con l'ala aperta e l'effetto emozionale e la marcatura esperenziale dell'ambiente, delle persone coinvolte è estremamente negativo.

Poi ognuno sceglierà rendendosi responsabile… considerando il benessere dell’animale, e magari ponendosi qualche domanda in più perché come dice, una gran conoscitrice di Psittaciformi, Ms. Julie Weiss Murad (Fondatrice, www.thegabrielfoundation.org):

“Loro vivono le nostre scelte”.

Copyright © 2015 Sara Mainardi
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